top of page

Morgana Parot


Video installation
2013

​

In the work Homo Ludens (1938), the Dutch philosopher Johan Huizinga focuses his attention on game as a complex cultural system: “(...) it does not mean that the game changes or converts culture, but rather that culture -in its original phases - bears the character of a game,

it's represented in forms and moods playful: in this “duality-unity” of culture and game, Game is the primary objective, perceptible, determined concretely, while the culture is not that classification applied by our historical judgment left to chance. “

The video installation shows in the foreground Morgana parrot intents on watching what that surrounds him.

All objects are positioned in such a way as to offer to the parrot an invitation to exit the screen, go down the ladder and eat the fruit, and then finally go away in a shopping cart.

An invitation to the parrot to go out of the ‘”caged” reality  of the video through exotic elements that refer to the true natural habitat of the parrot ; and through playful elements, which in this case may facilitate the “output” of the parrot from his “hyper reality” through a game.

The video installation creates an unreal environment in which fictitious actions could become

real actions, and vice versa.

​

​

Morgana Parot


Video installation
2013

​

Nell’opera Homo ludens (1938) il filosofo olandese Johan Huizinga concentra la sua attenzione sul gioco come complesso sistema culturale: «(...) ciò non significa che il gioco muta o si converte in cultura, ma piuttosto che la cultura, nelle sue fasi originarie, porta il carattere di un gioco; viene rappresentata in forme e stati d’animo ludici: in tale “dualità-unità” di cultura e gioco, gioco è il fatto primario, oggettivo, percepibile, determinabile concretamente; mentre la cultura non è che la qualifica applicata dal nostro giudizio storico dato al caso.”

La video installazione vede in primo piano il pappagallo Morgana intento a guardare cio’ che lo circonda. Tutti gli oggetti sono posizionati in maniera tale da offrire al pappagallo l’invito a fuori uscire dallo schermo, scendere la scaletta e mangiare la frutta, per poi infine andare via in carello. 
Un invito al pappagallo ad uscire dalla realta’ “ingabbiata” del video attraverso elementi esotici, che rimandano al vero abitat naturale del pappagallo, e attraverso elementi ludici, che potrebbero in questo caso facilitare “l’uscita” del pappagallo dalla sua iper realta’, proprio con il gioco. 

La video installazione crea un ambiente irreale in cui azioni fittizie potrebbero diventare azioni reali, ed il contrario. 

​

​

bottom of page